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lunedì 2 aprile 2012

Vino ed olio extravergine, gli italiani scelgono la qualità e la sicurezza

Pubblicato da Masseria Cappuccini

Olio extravergine d'oliva italiano promosso dai consumatori che lo interpretano come una garanzia di qualità e quindi di sicurezza alimentare. I fan dell'olio d'oliva made in Italy sono soprattutto uomini, adulti e residenti al nord. Per loro non c'è globalizzazione che tenga: quando si parla della buona tavola è lui il prodotto simbolo sul quale puntare e da valorizzare per il 58% degli intervistati nell'ambito del secondo rapporto su "Italiani, agricoltura e sicurezza alimentare" realizzato da Ipr Marketing per la fondazione Univerde.

Promosso sì, ma a patto che sia davvero italiano. E per il 96% degli intervistati, per essere considerato tale, l'olio deve essere prodotto da olive italiane e imbottigliato in Italia, mentre quando il prodotto risulta solo imbottigliato nel nostro Paese non garantisce la qualità dell'agricoltura nostrana (per il 92%). Un fronte comune a difesa del prodotto di qualità che si mostra preparato anche in tema di certificazioni (il 71% è a conoscenza della denominazione Dop per l'olio) e si dichiara disposto a pagare di più pur di avere la certezza di acquistare olio proveniente da oliveti italiani (79%). E anche in quest'ultimo caso si tratta soprattutto di uomini (85%) che donne (73%) e over 54 (84%)

L'olio extravergine italiano si guadagna il massimo dei voti: il 75%, infatti, lo definisce "ottimo". I più entusiasti si rivelano gli uomini (81%) rispetto alle donne (68%), tra i 18 e i 43 anni (61%) e residenti al nord (80%). Un vero e proprio tesoro del paniere agroalimentare italiano che merita la massima tutela: secondo l'82% degi intervistati le autorità pubbliche dovrebbero fare di più per proteggere al qualità del prodotto.
Amano il vino, ma non ne abusano, lo scelgono rigorosamente italiano e possibilmente Doc. Il vino italiano è preferito dalla quasi totalità del campione: il 96% sceglie quello nostrano quando ne acquista, mentre un 10% preferisce i francesi. Un terzo degli intervistati acquista poi solo vino Doc (34%), soprattutto gli over 54 (46%) e i residenti al nord (44%). Il 45% si limita a guardare il produttore e acquista il vino anche se non e' Doc. Il vino è sinonimo di cultura per il 43% degli intervistati, soprattutto donne (50%) e residenti al sud (55%), e di allegria per il 37%, soprattutto uomini (40%), giovani (40%) e residenti al nord (44%).
Solo il 10%, invece, lo associa alla dipendenza, il 9% agli incidenti stradali e il 3% alla solitudine. E in effetti, gli italiani collegano l'abuso di alcol in Italia soprattutto al consumo di superalcolici (80%), anche se la nota dolente è che la percezione sia quella di un fenomeno in aumento tra i giovani per l'80% degli intervistati. Il 38% degli intervistati beve vino, anche se non tutti i giorni, a fronte di un 23% che non ne consuma. A berlo abitualmente sono soprattutto uomini (21%) e over 54 (25%); le donne (26%) e i giovani (29%) sono principalmente consumatori occasionali, mentre i non bevitori sono 18-34enni (36%).

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